martedì 19 dicembre 2017

Glossario trilingue


ITALIANO  

Frutta: Nome collettivo dei frutti commestibili, soprattutto quelli prodotti da piante arboree, dette appunto alberi da frutta o da frutto (mele, pere, ciliegie, ecc.), ma anche da piante erbacee (fragole, poponi, ecc.), elemento fondamentale dell’alimentazione umana

Decorazione: L’operazione di decorare e il risultato dell’operazione stessa. Il complesso degli elementi che abbelliscono la struttura esterna o interna di un edificio, rompendone la nudità e la monotonia

Giocattolo: Oggetto o prodotto, artigiano o industriale, che serve come gioco ai bambini

Collezione: Raccolta ordinata di oggetti della stessa specie, che abbiano valore o per loro pregio intrinseco o per loro interesse storico o artistico o scientifico o semplicemente per curiosità o piacere personale

Riproduzione: L’azione, l’operazione di riprodurre, il fatto di venire riprodotto, nel sign. di produrre di nuovo

ENGLISH 
Fruit: the soft part containing seeds that is produced by a plant

Decoration: the activity of making something look more attractive by putting things on it or around it, or something that you use to do this

Toy: an object for children to play with

Collection: a group of objects of one type that have been collected by oneperson or in one place

Handcraft: a skilled activity in which something is made in a traditional way with the hands rather than being produced by machines in a factory, or an object made by such an activity

Reproduction: a copy of something, especially a painting, or the process of copying something

FRANCAIS
Fruit: Produit comestible de certains végétaux, de saveur généralement sucrée

Décoration: Chacun des éléments qui décore quelque chose, un lieu ; ornements

Jouet: Objet conçu pour amuser un enfant

Collection: Réunion d'objets rassemblés et classés pour leur valeur documentaire, esthétique, pour leur prix, leur rareté, etc

Artisanat: Métier, activité de l'artisan; ensemble des artisans

Reproduction: Action de reproduire les êtres, les choses, d'en donner une représentation fidèle


I simboli

Immagini che comunicano











giovedì 7 dicembre 2017

Le industrie

L.A.P s.r.l

L.A.P. Lavorazione Articoli Plastici srl nasce nel 1957 come azienda specializzata nella produzione di articoli decorativi in plastica per l’allestimento di negozi, vetrine e stand fieristici. Negli anni successivi estende la propria gamma di prodotti al settore dell’educazione realizzando diverse linee di giochi educativi per l’infanzia.








venerdì 1 dicembre 2017

Le tecnologie

Stampaggio ad iniezione materie plasticheFRUIT LEGO







Le tipiche tecnologie per la produzione di oggetti in plastica sono: lo stampaggio per soffiaggio, lo stampaggio ad iniezione, il rotostampaggio

La tecnologia dell'iniezione è impiegata nella realizzazione di qualsiasi  prodotto di plastica e per questo motivo è perfetto per comprendere come essa avviene al di là dello specifico gioco Lego. Di seguito un video in cui è mostrata la linea di produzione dei Lego e le relative prove di resistenza che deve superare ogni prodotto finito. 


Il polimero maggiormente usato nei giochi Lego è l'ABS 


Injection Molding Animation




L'Artigianato

Fabbricazione della frutta artificialesecondo l'antico metodo Garnier-Valletti


Documentario sul lavoro dell'artigiano Davide Furno

mercoledì 22 novembre 2017

Grafici e Statistiche


La plastica e il suo riciclo

Processi di re-impiego e valorizzazione energetica

I rischi

Giocattoli di plastica.. che paura! 

Tra le diverse tipologie di frutta artificiale che sono state descritte nei post precedenti, in questo dedicato ai rischi della cosa artificiale, prendiamo in esame i giochi educativi per bambini che riproducono cibi, frutta e verdura. Spesso sotto accusa non sono i ciucci o le tettarelle per neonati, fabbricati in caucciù o silicone, ma molti giocattoli di plastica, soprattutto quelli morbidi. Assenti nei giocattoli di plastica rigida, gli ftalati sono presenti invece in grande quantità in quelli morbidi, particolarmente usati nella prima infanzia. I tecnici di Greenpeace International, che hanno analizzato 63 tipi di giocattoli, provenienti da tutto il mondo, sostengono di aver trovato dosi preoccupanti di ftalati, anche il 40 per cento del peso di un giocattolo. "Gli ftalati sono sostanze che non si legano alla molecola del Pvc, ma rimangono debolmente attaccate - spiega Fabrizio Fabbri, responsabile della battaglia di Greenpeace. - Un po' come avviene con l'acqua trattenuta da una spugna. Migrano quindi con grande facilità dai giocattoli al bambino che li succhia. E il rischio è gravissimo per le loro caratteristiche tossiche, capaci di alterare gravemente il sistema endocrino". L'Istituto Superiore della Sanità ha per questo fissato una dose massima di ftalati rilasciati nei giochi in Pvc.



La  Direttiva europea 2009/48/CE sulla Sicurezza dei giocattoli riporta i differenti rischi a cui sono sottoposti i bambini se si trovano a giocare con giocattoli non idonei:


  1. rischio di soffocamento/strangolamento, spesso associato a presenza di piccole parti
  2. rischio chimico per presenza di sostanze chimiche vietate (quali ftalati, piombo, cromo VI e altri metalli pesanti)
  3. rischio microbiologico dovuto a ingestione, inalazione o contatto con elementi contaminati.

mercoledì 8 novembre 2017

Le specifiche

QUALITÀ CERTIFICATA… E SOSTENIBILE 

nella FRUTTA GIOCATTOLO in PLASTICA

La paura comune e stereotipata per le bambole delle generazioni passate, oggi cede il passo al terrore per i veleni che possono sprigionare innocui giocattoli colorati, soprattutto quando sono ben riconoscibili determinati paesi da cui sono stati importati. Elevati standard di qualità non devono mancare nei giochi in plastica e devono essere garantiti da un’accurata scelta dei fornitori e delle materie prime. I prodotti in commercio e quindi anche la frutta, la verdura, il cibo giocattoli utilizzati dai bambini, sottostanno ai requisiti imposti e richiesti dalle normativa EN 71 in materia di sicurezza dei giocattoli e ottemperano alle norme stabilite dal REACH, che regolamenta l’impatto delle sostanze chimiche sulla salute e sull'ambiente. 






I numeri

Dimensioni e altre grandezze 

Mele verdi da decorazione
DIMENSIONI: Ø 8 CM

Mele rosse da decorazione
DIMENSIONI: Ø 8 CM

Albicocche da decorazione
DIMENSIONI: Ø 5,5 CM

Frutta secca
DIMENSIONI: DA 3 A 5 CM
ETÀ: + 2 A

Giocattolo Frutta assortita 
DIMENSIONI: 22 x 9,6 x 17,8 CM

PESO: 522 g
ETÀ: + 3A

Giocattolo Frutta assortita
DIMENSIONI FETTA ANGURIA: 24 CM
DIMENSIONI LIMONE: Ø 5,5 CM
DIMENSIONI BANANA: 18 CM 
ETÀ: + 2 A

martedì 7 novembre 2017

Nei fumetti

Freddure



Una mela, una banana, un limone e una pera stanno giocando a carte..
la banana ad un certo punto dice "PESCA!"



lunedì 6 novembre 2017

Nel cinema


Banana Split, 1943



Nella scena iniziale di Banana Split, datato 1943, musical in Technicolor e film più costoso che la Twentieth Century Fox abbia prodotto all'epoca, viene scaricato il carico del piroscafo SS Brazil. Prima sono scaricati sacchi di zucchero e caffè, poi viene calata sulla banchina una rete da pesca straripante di verdure e frutti tropicali. Questa varietà straordinaria di banane, ananas, ravanelli, zucche, si rivelerà poi essere parte di un cappello. La telecamera si abbassa e inquadra Carmen Miranda che sorride e canta sotto quel cappello, come se fosse il prodotto di quei frutti importati.


Nella musica

Strawberry Fields Forever, The Beatles 1967


Strawberry Fields Forever esprime il tema della nostalgia per l’infanzia di Lennon a Liverpool – Strawberry Field infatti era il nome di un orfanotrofio a Liverpool dietro al quale era solito andare a giocare con gli amici da bambino – con comunque forti connotazioni surreali e psichedeliche tipiche del periodo.



Let me take you down – Lascia che ti accompagni
‘Cause I’m going to Strawberry Fields – Perché sto andando ai Campi di Fragole
Nothing is real – Niente è reale
And nothing to get hungabout – E niente per cui stare in attesa
Strawberry Fields forever – Campi di fragole all’infinito






Nella letteratura narrativa

La MELA AVVELENATA dei fratelli GRIMM

Spieglein, Spieglein an der Wand, 
Wer ist die Schönste im ganzen Land?
Frau Königin, Ihr seid die Schönste im Land
Spieglein, Spieglein an der Wand, 
Wer ist die Schönste im ganzen Land?
Frau Königin, Ihr seid die Schönste hier, 
Aber Schneewittchen ist tausendmal schöner als Ihr

Specchio, specchio delle mie brame
chi è la più bella del reame?
Signora Regina, sei tu la più bella del reame
Specchio, specchio delle mie brame
chi è la più bella del reame?
Signora Regina, sei tu la più bella qui
ma Biancaneve è mille volte più bella di te

  

Quando è avvelenata la mela diventa oggetto di artificio..artificio magico.. che strega, spaventa, miete vittime, concretizza sentimenti di gelosia e diventa mezzo di vendetta.
Dire mela avvelenata è come dire Biancaneve e i Sette Nani. I fratelli Grimm hanno contribuito a creare un saldissimo e ben radicato immaginario collettivo che ci accompagna fin dall'infanzia, sebbene le  trasposizioni cinematografiche, più o meno famose, siano svariate e ognuna con le proprie sfaccettature, dettagli e varianti, una qualsiasi mela rossa offerta in dono da una vecchia venditrice a una giovane fanciulla dalla pelle chiarissima e dai capelli corvini smuove immediatamente e inconsciamente in noi sentimenti di empatia che ci porterebbero ad urlare, se solo qualcuno potesse sentirci, "Non mangiarla, non toccarla, cosa fai? Non vorrai mica mangiarla?". Perché per noi, che stiamo al di qua dello schermo, o al di qua delle pagine del libro, e che siamo stati correttamente educati a distinguere in modo netto e semplice il bene ed il male, ben sappiamo che la mela rossa è un qualcosa ben più simile ad un'arma letale, un veleno, una medicina ingannevole, piuttosto che ad un frutto succoso e gustoso. La mela avvelenata di Biancaneve perde ogni significato riguardante la sua essenza di frutto e si sveste della sua naturalezza per diventare incantesimo.. Incantesimo del Sonno. 




lunedì 30 ottobre 2017

Le narrazioni

Pomologia Artificiale, Michele Del Lupo, 1891

Nella vasta libreria dei manuali pubblicati da Adelphi se ne trova uno che descrive metodicamente la tecnica artigiana per la realizzazione di frutta artificiale mediante resine, gessi, colle, cere, stampi e calchi secondo gli insegnamenti dell'artista  Francesco Garnier Valletti (Giaveno, 1808 – Torino, 1889).
Nel saggio, scritto dall'allievo Michele Del Lupo pochi anni dopo la morte del maestro, sono mostrate a mo' di ricettario ingredienti, dosi, passaggi, consigli, temperature e tempi di cottura per la realizzare di vari modelli artificiali di frutta. Nelle diverse sezioni dedicate sono descritti quelli che dovrebbero essere i laboratori ottimali in cui realizzare le riproduzioni artigianali, gli utensili da utilizzare, le materie prime da impiegare, le varie fasi per la preparazione della gettata, dei modelli, degli stampi, i procedimenti per ottenere una superficie opaca o liscia, come colorare i modelli, formare la pelle, definire e ridefinire i dettagli... Tali insegnamenti costituiscono un patrimonio artistico artigiano che è bene salvaguardare e valorizzare, obiettivo centrato dalla città di Torino dove ha casa il già citato museo della frutta, e l'intero territorio piemontese dove non pochi sono gli artigiani che realizzano ancora modelli di frutta seguendo questa tecnica di fine Ottocento. 















domenica 29 ottobre 2017

Funzioni sostitutive

 La frutta finta può essere impiegata per le funzioni più svariate e dissimili tra loro. Alcune ovvie e scontate altre curiose e inaspettate. A seguire un elenco di quelle che possono essere le funzioni sostitutive della cosa artificiale che nulla hanno a che vedere con vitamine, alimentazione salutare e piacere del gusto.

Funzione di catalogazione, testimonianza e valorizzazione della ricerca scientifica




 Funzione ludica per i bambini

 Funzione ornamentale



Funzione accessoria nella moda




venerdì 27 ottobre 2017

Materiali sostitutivi TRIS

La CARTAPESTA 

Realizzazioni di frutta artificiale vengono fatte in cartapesta per valorizzare il riutilizzo di materiali di scarto nelle opere artistiche o più semplicemente per mettere alla prova l'abilità manuale di amanti del bricolage e amatoriali artisti.



Materiali sostitutivi BIS

La PLASTICA

Le tecniche di lavorazione – iniezione, soffiaggio e stampaggio rotazionale – permettono di trasformare varie tipologie di plastica (polietilene, polipropilene, polistirene) per creare oggetti di qualsiasi forma e dimensione, con la massima fedeltà all'originale.




Materiali sostitutivi

Riproduzione della frutta con la CEROPLASTICA

Tanto bello da sembrare finto, si sente, si dice, si scrive..

Fin dall’antichità l’uomo cerca di riprodurre gli elementi della natura per creare motivi decorativi, oggetti per funzioni prettamente estetiche, per diletto personale. Dall’epoca dei Lumi in avanti, le tecniche con cui si danno alla luce tali oggetti possono vantare di poggiare su una base scientifica metodica. Rientra fra queste la ceroplastica di Francesco Garnier Valletti, considerata una vera e propria forma d’arte per l’epoca. L’artista fu il più famoso e abile tra i modellatori che, nella seconda metà dell’Ottocento, si cimentarono nella riproduzione a scopo scientifico e documentario di fiori e frutti. Il suo metodo di creazione si fa risalire infatti al 1858, e rimase segreto fino alla morte dell’artista, per volere dello stesso. I suoi lavori furono apprezzati e ammirati non solo in Italia ma in tutta Europa, ed ad oggi rimangono un riferimento per chi ancora si cimenta in questa forma di artigianato. Alla morte dell’artista la tanto celata formula venne pubblicata da un suo allievo in un manuale:  “Pomologia artificiale” edito da Adelphi.

I materiali con cui si realizzano i frutti sono cere, resine e polveri inerti che permettono di ottenere un risultato solido, resistente e perfettamente fedele alla realtà. Si conservano infatti in molte istituzioni, università, laboratori e musei le realizzazioni dello stesso F. G. Valletti che hanno alle spalle una vita di oltre 150 anni.


Le fasi della lavorazione secondo il metodo Garnier Valletti consistono nella produzione di un calco in gesso, nel quale è versata una miscela bollente di resine e cere. Da questo si ottiene il frutto gesso da cui dopo verniciature, passate di mano di colori, e lavoro di rifinitura che spesso e volentieri richiede diverse settimane di tempo, si arriva al frutto finale ricco di particolari minuziosi, difficile da distinguere dall'originale. Nel corso degli anni gli artigiani hanno apportato le loro personali modifiche, ad esempio la sostituzione per motivi etici delle cere animali con quelle vegetali