lunedì 30 ottobre 2017

Le narrazioni

Pomologia Artificiale, Michele Del Lupo, 1891

Nella vasta libreria dei manuali pubblicati da Adelphi se ne trova uno che descrive metodicamente la tecnica artigiana per la realizzazione di frutta artificiale mediante resine, gessi, colle, cere, stampi e calchi secondo gli insegnamenti dell'artista  Francesco Garnier Valletti (Giaveno, 1808 – Torino, 1889).
Nel saggio, scritto dall'allievo Michele Del Lupo pochi anni dopo la morte del maestro, sono mostrate a mo' di ricettario ingredienti, dosi, passaggi, consigli, temperature e tempi di cottura per la realizzare di vari modelli artificiali di frutta. Nelle diverse sezioni dedicate sono descritti quelli che dovrebbero essere i laboratori ottimali in cui realizzare le riproduzioni artigianali, gli utensili da utilizzare, le materie prime da impiegare, le varie fasi per la preparazione della gettata, dei modelli, degli stampi, i procedimenti per ottenere una superficie opaca o liscia, come colorare i modelli, formare la pelle, definire e ridefinire i dettagli... Tali insegnamenti costituiscono un patrimonio artistico artigiano che è bene salvaguardare e valorizzare, obiettivo centrato dalla città di Torino dove ha casa il già citato museo della frutta, e l'intero territorio piemontese dove non pochi sono gli artigiani che realizzano ancora modelli di frutta seguendo questa tecnica di fine Ottocento. 















domenica 29 ottobre 2017

Funzioni sostitutive

 La frutta finta può essere impiegata per le funzioni più svariate e dissimili tra loro. Alcune ovvie e scontate altre curiose e inaspettate. A seguire un elenco di quelle che possono essere le funzioni sostitutive della cosa artificiale che nulla hanno a che vedere con vitamine, alimentazione salutare e piacere del gusto.

Funzione di catalogazione, testimonianza e valorizzazione della ricerca scientifica




 Funzione ludica per i bambini

 Funzione ornamentale



Funzione accessoria nella moda




venerdì 27 ottobre 2017

Materiali sostitutivi TRIS

La CARTAPESTA 

Realizzazioni di frutta artificiale vengono fatte in cartapesta per valorizzare il riutilizzo di materiali di scarto nelle opere artistiche o più semplicemente per mettere alla prova l'abilità manuale di amanti del bricolage e amatoriali artisti.



Materiali sostitutivi BIS

La PLASTICA

Le tecniche di lavorazione – iniezione, soffiaggio e stampaggio rotazionale – permettono di trasformare varie tipologie di plastica (polietilene, polipropilene, polistirene) per creare oggetti di qualsiasi forma e dimensione, con la massima fedeltà all'originale.




Materiali sostitutivi

Riproduzione della frutta con la CEROPLASTICA

Tanto bello da sembrare finto, si sente, si dice, si scrive..

Fin dall’antichità l’uomo cerca di riprodurre gli elementi della natura per creare motivi decorativi, oggetti per funzioni prettamente estetiche, per diletto personale. Dall’epoca dei Lumi in avanti, le tecniche con cui si danno alla luce tali oggetti possono vantare di poggiare su una base scientifica metodica. Rientra fra queste la ceroplastica di Francesco Garnier Valletti, considerata una vera e propria forma d’arte per l’epoca. L’artista fu il più famoso e abile tra i modellatori che, nella seconda metà dell’Ottocento, si cimentarono nella riproduzione a scopo scientifico e documentario di fiori e frutti. Il suo metodo di creazione si fa risalire infatti al 1858, e rimase segreto fino alla morte dell’artista, per volere dello stesso. I suoi lavori furono apprezzati e ammirati non solo in Italia ma in tutta Europa, ed ad oggi rimangono un riferimento per chi ancora si cimenta in questa forma di artigianato. Alla morte dell’artista la tanto celata formula venne pubblicata da un suo allievo in un manuale:  “Pomologia artificiale” edito da Adelphi.

I materiali con cui si realizzano i frutti sono cere, resine e polveri inerti che permettono di ottenere un risultato solido, resistente e perfettamente fedele alla realtà. Si conservano infatti in molte istituzioni, università, laboratori e musei le realizzazioni dello stesso F. G. Valletti che hanno alle spalle una vita di oltre 150 anni.


Le fasi della lavorazione secondo il metodo Garnier Valletti consistono nella produzione di un calco in gesso, nel quale è versata una miscela bollente di resine e cere. Da questo si ottiene il frutto gesso da cui dopo verniciature, passate di mano di colori, e lavoro di rifinitura che spesso e volentieri richiede diverse settimane di tempo, si arriva al frutto finale ricco di particolari minuziosi, difficile da distinguere dall'originale. Nel corso degli anni gli artigiani hanno apportato le loro personali modifiche, ad esempio la sostituzione per motivi etici delle cere animali con quelle vegetali






mercoledì 25 ottobre 2017

Articolo di giornale

Il museo più inutile del mondo è a Torino ed è bellissimo: Il Museo della Frutta 

Mappa concettuale


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La FRUTTA ARTIFICIALE

L'artificiale è un artefatto che modifica, replica, ripropone una situazione reale. Il mondo naturale che su questo blog verrà descritto, scandagliato e denaturalizzato post dopo post è quello vegetale, della frutta. 
 "Frutta artificiale- 人造水果- Artificil fruit" si propone come una grande cornucopia, da cui si possono estrarre giochi per bambini, in legno, in plastica, pezzi da collezione, oggetti da decorazione, mezzi pubblicitari, strumenti educativi, forme d'arte, ognuno con alle spalle un diverso processo di produzione artigiana o industriale.



Frutta Artificiale

Definizione e traduzione in più lingue